
Non è più come una volta. È tutto cambiato. La solidarietà, compattezza e rispetto di un tempo esistono apparentemente. Non c’è più quella unità che consentiva di risolvere ogni problema. Si rinuncia facilmente. Egoismo e indifferenza prevalgono su ogni altro sentimento. Già. È proprio così. A prima vista, però, tutti sembrano di cuore aperto. Ma è solo una impressione perché nei fatti poi si capisce che sono solo di “bocca dolce”. Che tristezza!! Che delusione!! Poveri nostri antenati. Nessuno poteva immaginare che si potesse peggiorare sino a questo punto. L’ultimo servizio pubblico, tra l’altro obbligatorio, sembrerebbe destinato a fare la stessa fine della scuola dell’infanzia cioè ad essere soppressa. È una voce che corre in paese. Il rischio però c’è realmente. Perché a volerlo non sono solo le Autorità ma anche alcuni genitori che hanno deciso di trasferire i propri figli presso la scuola primaria di Caccuri. Una situazione che si è già verificata in passato, ma allora si è fatto fronte comune Amministrazione comunale, genitori obbligando il Provveditorato a rivedere la propria decisione. La scuola non è stata soppressa. C’è d’augurarsi che chi di dovere faccia le dovute riflessioni tenendo conto che S. Rania dista da Caccuri sette chilometri, la strada da percorrere è adiacente ad un costone con sassi che facilmente possono staccarsi finendo sulla carreggiata e composta anche da una serie di curve. Un tragitto, insomma, che potrebbe essere nocivo ai bambini che tra l’altro devono svegliarsi molto prima. Riflettiamo. Si eviti di essere esageratamente fiscali. Del resto, abitiamo in un paese di montagna che consente diverse agevolazioni.